venerdì 7 maggio 2010

Emendamento presentato il 5 maggio 2010



Al Sig. SINDACO

Piazza Marconi, 10
31030 Borso del Grappa (TV)


Oggetto: Emendamento alla mozione del 23 aprile 2010

Art 55 Regolamento del Consiglio Comunale.

Visto il parere espresso dal Responsabile dell’Ufficio Urbanistica che ritiene illegittima la nostra mozione.
Considerato che le motivazioni edotte corrispondono per noi ad una interpretazione errata delle normative e di ciò che normativa non è.
Visto altresì che, con l’intervento dell’ufficio urbanistico e legale della Provincia di Treviso è stato invece possibile sospendere l’efficacia delle D.I.A.
In assenza di un piano energetico regionale e la conseguente mancanza di norme in materia.

Per il principio di tutela ambientale chiediamo all’Amministrazione Comunale:

di modificare con il supporto di un legale esperto in materia, il regolamento edilizio e le relative norme di attuazione affinché nell’intero territorio comunale sia ammessa l’installazione di impianti alimentati da biomasse rientranti esclusivamente nella cosiddetta filiera corta così come definita dal Decreto Interministeriale (Min Agricoltura e Sviluppo Economico) pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 5 maggio 2010,

di coinvolgere con urgenza la Regione Veneto, e per conoscenza la Provincia di Treviso, al fine di risolvere al più presto, mediante gli strumenti normativi adeguati, le problematiche inerenti la mozione, giustificando l’urgenza con il fatto che sia il vigente Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) che il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) prevedono per l’Area Pedemontana Veneta uno sviluppo di turismo di qualità che non è compatibile con impianti previsti dalla quattro D.I.A. presentate.

Distinti saluti
il Gruppo Consiliare BORSO VIVA
Ivano Zordan.
Sebastiano Favero.
Flavio Dall’Agnol.
Borso del Grappa, 05 maggio 2010

7 commenti:

Anonimo ha detto...

LE BIOMASSE INCENDIANO GLI ANIMI AL CONSIGLIO COMUNALE DI BORSO DEL GRAPPA

Una seduta tesa quanto quella del 5 maggio scorso a Borso del Grappa non s'era mai vista. Alla presenza di un pubblico numeroso e partecipe sono stati discussi due emendamenti inerenti la questione degli impianti di cogenerazione a biomasse.
I recenti avvenimenti che hanno interessato Borso del Grappa ed i comuni della Pedemontana dimostrano l'urgenza dell'azione legislativa in quest'ambito, motivata anche dall'assenza di un piano energetico regionale che disciplini la materia.
L'emendamento presentato dalla maggioranza propone di demandare alla Regione il compito di prendere provvedimenti in merito. Si chiede, in sintesi, che la Regione Veneto indichi il Comune di Borso del Grappa e la Pedemontana del Grappa quale area non idonea per la realizzazione di impianti di cogenerazione, senza distinguere tra loro i biocarburanti, vietando anche quelli a basso impatto ambientale.
La lista d'opposizione Borso Viva con Zordan, invece, ha proposto un emendamento che chiede un'azione legislativa immediata da parte del Comune stesso. Lo scopo è permettere l’installazione di soli impianti alimentati da biomasse a filiera corta, ovvero prodotte nel raggio di 70 chilometri. Si tratta principalmente di cippato, cascame di legno e prodotti di scarto agricoli. (Si veda, in merito, il Decreto Interministeriale - Ministero dell'Agricoltura e dello Sviluppo Economico - pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 5 maggio 2010). Allo stesso tempo si sollecita il coinvolgimento di Regione Veneto e Provincia di Treviso per impedire definitivamente la realizzazione degli impianti di cogenerazione ad olio di palma (o simili), i cui progetti erano stati avanzati in Comune e la cui realizzazione è ora sospesa per l'intervento della Provincia.
La maggioranza non soltanto ha presentato un emendamento con il quale ha cercato di allontanare da sé la responsabilità di prendere decisioni in merito. Ha anche evitato di assumere una posizione definitiva, chiedendo ulteriore tempo per analizzare la situazione. Ha posticipato così la questione ad un successivo consiglio (la cui data non è stata specificata) suscitando il malumore del pubblico che ha abbandonato la sala in segno di protesta.

Stefano Dall'Agata ha detto...

Biomasse a Borso: la Lega svela la sua vera faccia
http://sdallagata.wordpress.com/2010/05/08/biomasse-a-borso-la-lega-svela-la-sua-vera-faccia/

Sulla proposta del Gruppo Borso Viva, che chiedeva un preciso impegno del Comune di Borso del Grappa per fermare i sedicenti impianti a biomasse che potrebbero sorgere nel territorio, la Lega Nord che amministra il Comune ha scelto la strada di scaricare ogni responsabilità in Regione e di lavarsene le mani.

Non è dato di sapere quali accordi l’amministrazione di Borso abbia con i proponenti i 4 impianti (container contenenti gruppi elettrogeni diesel) spacciati per cogeneratori a biomasse e previsti a ridosso dell’Oasi di San Daniele.

È dato invece di sapere quanta arroganza sia stata usata nei confronti dei cittadini e delle cittadine che si sono mobilitati per chiedere trasparenza a salvaguardare il territorio; nell’incontro pubblico di venerdì 30 aprile 2010 sono state denunciate pubblicamente le intimidazioni e le calunnie: contro i cittadini che osavano raccogliere firme e contro il comitato accusato di manipolazione della cittadinanza.

Non ho timore di dichiarare assurda la risposta tecnica che l’Amministrazione ha dato per iscritto alla mozione di Borso Viva, a partire dal fatto che si cita una bozza di proposta del Ministro per lo Sviluppo Economico (un certo Scajola tra l’altro), che in quanto bozza è priva di valore legale, e che entrando nel merito appare di dubbia costituzionalità in quanto nega la possibilità di pianificazione territoriale a Regioni ed Enti Locali.

Rilevo poi che chi urla Roma ladrona e via da Roma non ha alcun pudore a farsi scudo di direttive romane assolutamente centraliste e non federaliste.

Stefano Dall’Agata – Sinistra Ecologia e Libertà

Consigliere Provincia di Treviso

Anonimo ha detto...

BORSO DEL GRAPPA

«Impianti a biomasse, il Comune deve attivarsi
Non può scaricare ogni decisione alla Regione»

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Domenica 9 Maggio 2010,
BORSO - (gz) Il gruppo Borso Viva chiede impegno al Comune per fermare gli impianti a biomasse. Il consigliere provinciale Stefano Dall’Agata (Sinistra) attacca: «La giunta leghista scaricare ogni responsabilità in Regione e non si sa quali accordi abbia con i proponenti i 4 impianti spacciati per cogeneratori e previsti a ridosso dell’oasi di San Daniele. Si sa invece quanta arroganza è stata usata nei confronti di chi si è mobilitato per chiedere trasparenza. Unica risposta data alla nostra mozione richiama una proposta ministeriale (di Claudio Scajola tra l’altro) priva di valore legale che nega la possibilità di pianificazione territoriale a Regioni ed enti locali». L’altra sera il tema è approdato in consiglio: c’è un emendamento di maggioranza che demanda alla Regione il compito di prendere provvedimenti indicando Borso e la Pedemontana "area non idonea per la realizzazione di impianti di cogenerazione" vietando anche quelli a basso impatto ambientale».

Anonimo ha detto...

BORSO DEL GRAPPA. Un impianto di biomasse. i dubbi di minoranze e Comitato
Venerdì 12 Marzo 2010. Un impianto di biomasse da 13 milioni di Kwh l’anno a Sant’Eulalia di Borso del Grappa proprio a confine con l’Oasi di S.Daniele a San Zenone e Mussolente (VI). Il progetto prevede la realizzazione di questo impianto su un’area di circa 6 mila metriquadrati in luogo di pregio naturalistico. Si prevede la realizzazione di quattro “stazioni” da quattro ditte diverse. Questo mega impianto di biomasse funzionerà con olio vegetale con un impiego di 98 kg di olio/ora. Il costo dell’operazione è di qualche milione di euro. A sollevare il problema sono i consiglieri di minoranza di Borso Viva con Zordan coadiuvati dal Comitato Oasi di S.Daniele. Oggi ci sarà un incontro del comitato per discutere questo argomento. “Noi non siamo contrari a priori a questo tipo di impianti, per il semplice fatto che si conosce poco o nulla -spiegano i consiglieri di Borso Viva- Non inquina? E chi lo dice? Nemmeno le sigarette 20 anni fa facevano male, ed ora? Funziona ad olio e chi ci garantisce che sarà olio naturale e non inquinato o addirittura altro materiale? E i rumori? E i campi magnetici? E dove vanno a finire gli scarti? E la viailità visto chhe ci saranno diversii camion che porteranno il combustibile?”. Insomma sono parecchie le domande e gli interrogativi intorno a questo progetto industriale:” Appunto -spiegano ancora- siccome si tratta di un progetto industriale non si capisce come mai venga realizzato in aperta campagna in una zona naturalistica vicino ad un’oasi protetta…Perché non viene costruito in un’area industriale?”. Ora si stanno approfondendo tutte queste problematiche ed i promotori lanciano anche un appello:” Se c’è qualcuno che ci può aiutare in questa ricerca per capirne di più si faccia vivo a questo indirizzo mail: borsoviva@email.it
Si sta aprendo un altro fronte di lotta ambientalista.

Anonimo ha detto...

Purtroppo non ho potuto partecipare al consiglio... ma da quanto sento in giro non è stata presa nessuna decisione, CI VOLETE DIRE SI FANNO O NO?
A quando il prossimo incontro, questa volta non lo perdo.
Grazie.

Flavio Dall'Agnol ha detto...

I consiglieri della lista civica Borso Viva con Zordan comprendono e condividono la delusione di voi tutti per il nulla di fatto emerso dal consiglio comunale del 5 maggio 2010.
E' da sottolineare che, in mancanza della mozione (argomento sottoposto al voto) presentata dalla nostra lista, non ci sarebbe stato nè dibattito nè confronto, ma solo la risposta del Sindaco all'interrogazione presentata in data 24 marzo dalla lista civica Insieme si Cresce. E' evidente che la maggioranza non ritiene la questione meritevole di considerazione, nonostante la diffusa preoccupazione nel paese e nel territorio. Prova ne sia l'impreparazione con cui si è presentata in Consiglio, alla conclusione del quale ha ritenuto opportuno rimandare la discussione ad altra seduta, riservandosi di raccogliere maggiori informazioni!!!
Noi di Borso Viva ritenendo di aver confezionato e proposto una soluzione concreta e valida, capace di contrastare una futura proliferazione di impianti simili nel nostro territorio, confidiamo che a breve si possa ri-discutere e trovare un accordo di larga intesa.

L'opposizione tutta ritiene che il Consiglio Comunale sia legittimato e in dovere di modificare il Regolamento Comunale, proprio per il vuoto legislativo della Regione del Veneto, che non ha ancora adottato un piano energetico regionale.

Per legge e per intelligenza, non possiamo rifiutare fonti di energia alternative e rinnovabili, ma dobbiamo fissare delle disposizioni chiare e condivise che esprimano la volontà dei cittadini, volte a rispettare e tutelare l'ambiente.

Affermiamo la nostra posizione di totale contrarietà alla realizzazione di impianti, prettamente a scopo speculativo, alimentati da biomasse di origine non locale, delle quali non conosciamo qualità, provenienza ed effetti futuri sul territorio.

Siamo tutti in attesa di conoscere e ricevere comunicazioni da parte del Sindaco.

Ivano Zordan, Sebastiano Favero, Flavio Dall'Agnol.

Anonimo ha detto...

volevo suggerire
perche non rendere il fatto pubblico
chiamando striscia la notizia penso faremo qualcosa in piu anche perche non possono demolire la nostra zona cosi pensate oltre danni alla salute non potrmmo piu coltivare nulla .....senza parlare altre ripercussioni