giovedì 29 marzo 2012

«Borso Viva» lancia il professor Zordan

La Tribuna di Treviso 28 marzo 2012.
di Vera Manolli. 



BORSO DEL GRAPPA. Il gruppo di «Borso Viva» scende in campo e lancia Ivano Zordan, 63 anni, ex insegnante e preside del Cavanis di Possagno. Già candidato nelle precedenti elezioni amministrative, Zordan corre per la poltrona da sindaco nella gara elettorale del prossimo 6 e 7 maggio. Il sociale, l’ambiente e la massima trasparenza con i residenti sono tra gli obiettivi del gruppo. Si propone anche di raccogliere le idee dei cittadini, dialogare direttamente con loro che sono i veri protagonisti della vita del paese.
Il programma elettorale verrà scritto a più mani in base alle proposte e alle esigenze dei residenti. «Siamo del parere che il metodo più efficace e funzionale della democrazia sia quello di chiedere alla popolazione – sostiene il candidato sindaco Zordan – È inutile proporre cattedrali nel deserto, sogni irrealizzabili, tutte promesse destinate a fare poca strada dimenticando le esigenze più concrete che toccano da vicino la gente. Il nostro scopo è di dare voce a tutti coloro che hanno interesse al bene comune dando l’opportunità di dire la loro. Vogliamo che le loro richieste diventino, nei limiti delle possibilità finanziarie, piuttosto scarse, il programma dei candidati».

mercoledì 7 marzo 2012

BORSO DEL GRAPPA, IL TAR STOPPA L’IMPIANTO A BIOMASSE

Fonte: Oggi Treviso 07-03-2012
Respinto il ricorso delle aziende costruttrici contro il Comune

BORSO DEL GRAPPA - Il consigliere regionale Luca Baggio, presidente della commissione Attività produttive, esprime soddisfazione per la sentenza del Tar del Veneto che ha stoppato l'impianto a biomasse di Borso del Grappa, respingendo il ricorso delle aziende costruttrici contro Comune, Regione e Provincia.

"Il pronunciamento del giudice amministrativo - dichiara in una nota Baggio - mette la parola fine a tre anni di iter per costruire un impianto ad olio di palma a Borso e dà ragione all'opposizione della passata amministrazione guidata dal sindaco Fabbian, oltre che a tutte le azioni da me intraprese in Regione per bloccare queste iniziative di privati a danno del territorio". A seguito delle domande di autorizzazione presentate nel 2009 al comune di Borso Baggio ha promosso una battaglia politica e legislativa contro il 'frazionamento' delle autorizzazione che avrebbe consentito di aggirare i limiti di potenza stabiliti dalla legislazione regionale.

"Come giustamente aveva eccepito dal Comune di Borso, le quattro richieste di DIA (dichiarazione inizio lavori) presentate dalle quattro aziende in questione - sottolinea Baggio - nascondevano in realtà un unico impianto a biomassa, senza interesse pubblico, e peraltro costruito in un'area definita dal Ptcp della Provincia come un 'corridoio ecologico'. Lo stop imposto dal Tar riconosce la giustizia delle eccezioni mosse dall'amministrazione Fabbian a quell'impianto, contrastato fin dall'inizio perché superiore ai limiti di legge di un megawatt".
Baggio inoltre, per evitare il ripetersi di episodi analoghi in altre realtà del territorio, ha presentato e fatto approvare in Consiglio regionale una legge che regolamenta la produzione di energia da impianti a biomassa, biogas o fonti rinnovabili specificando che quando ci sono impianti tra loro contigui, pur restando ognuno di essi al di sotto della soglia di 1 megawatt e pur in presenza di autorizzazione comunale, si debba considerare come un'unica struttura, pertanto rientrante nella competenza legislativa regionale.